martedì 24 gennaio 2012

In Corea scienziati verso Dr. Smartphone, diagnostichera’ malattie

Roma, 23 gen. (Adnkronos Salute) – Un telefonino al posto del nostro medico? Un’ipotesi che potrebbe presto diventare realtà se gli scienziati del Korea Advanced Institute of Science of Technology (Kaist) riusciranno nel loro intento, cioè quello di rendere i cellulari ‘intelligenti’ in grado di diagnosticare le malattie semplicemente con un tocco dello schermo. L’idea di partenza, infatti, spiega Hyun-gyu Park sulla rivista medica tedesca ‘Angewandte Chemie’, “è quella di utilizzare la tecnologia ‘touch screen’ per analizzare la materia biomolecolare, esattamente come avviene nei laboratori d’analisi”.Gli smartphone, prosegue l’esperto, “funzionano proprio riconoscendo i segnali elettronici inviati dal tocco delle dita di chi li utilizza, dunque anche la presenza di specifiche proteine e del Dna dovrebbe essere riconoscibile”. Ed è ciò su cui stanno lavorando gli studiosi coreani, che hanno già effettuato un esperimento mostrando che attraverso il ‘tocco’ sullo schermo di un cellulare è possibile distinguere la presenza e la concentrazione di molecole di Dna. “Abbiamo confermato che i touch screen possono distinguere queste molecole con il 100% di accuratezza, esattamente come gli strumenti medici che abbiamo oggi a disposizione”. C’è ancora molto da lavorare, ma gli studiosi pensano che un giorno il ‘Dr. Smartphone’ potrà anche diagnosticare tumori o persino leggere test del sangue, attraverso piccoli tamponi da inserire nel telefono.

domenica 22 gennaio 2012

Anche centomila euro per «iscriversi» all’ albo. Medico sotto accusa

La «scorciatoia» per ottenere la laurea fasulla in odontoiatria e l’ iscrizione all’ Ordine dei medici passava per un vero dentista con tanto di studio in via Ripamonti. Almeno questo speravano una quindicina di studenti universitari che hanno sborsato una somma ingente di denaro per «regolarizzare» la loro pratica. Cifre che andavano da 5 mila a 100 mila euro. Una vera follia. Ma anche un truffa nella quale sono caduti un gruppo di studenti (alcuni figli di dentisti milanesi) dai comportamenti non proprio cristallini. Un business stroncato dagli agenti della squadra mobile che hanno denunciato il dentista (45 anni), quattro suoi complici e 4 studenti «laureati» che, esibendo un’ autocertificazione fasulla, erano già iscritti all’ Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Milano. «Un falso che sarebbe comunque stato scoperto alle prime verifiche», ha detto il capo della mobile Alessandro Giuliano. Il medico-truffatore era a conoscenza di un dato incontrovertibile: con il numero chiuso per entrare alla facoltà di odontoiatria, molti degli esclusi si sono iscritti all’ università di Arad, Romania, a 90 chilometri dall’ aeroporto di Timisoara. Una buona facoltà straniera «invasa» da circa 800 studenti italiani, l’ 80 per cento provenienti dal Sud. Alcuni di loro, dopo aver superato pochi esami in Romania, erano tornati in Italia perché sapevano di un professore che «aggiustava» le pratiche. E trovava il modo di confezionare la «pratica» e fare l’ iscrizione all’ Ordine. In realtà gli studenti, nonostante i soldi sborsati (il prof presentava un amico come il segretario dell’ Ordine e vantava amicizie all’ università Statale), non hanno poi avuto accesso all’ Ordine. «Presentate un’ autocertificazione che poi ci penso io» aveva detto il dentista di via Ripamonti. La polizia, indagando su un’ altra indagine, ha intercettato il falso professore. Da lì è partita l’ inchiesta. I denunciati dovranno rispondere di truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, furto di un timbro universitario e tentativo di accesso abusivo al sistema informatico dell’ università.
Alberto Berticelli
http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/19/Pagavano_per_diventare_dentisti_co_7_120119027.shtml

Rossi: «Pronti a collaborare con la Regione ma diciamo no ai costi standard per le cure»

Era a capo del sindacato Snami che ha lottato contro la riforma sanitaria dellaRegione Lombardia. Ora è stato eletto presidente dell`Ordine dei medici diMilano e, con l`inizio dell`anno nuovo, ha appena preso il posto di Ugo Garbarmi. E così, in una veste nuova, Roberto Rossi, proseguirà la battaglia contro ilPirellone e contro il nuovo metodo di assistenza ai malati sub acuti.«Questo sì – dice lui – ma non lo farà più con il piglio del sindacalista, ora ho cambiato cappello. Il mio è un no deontologico». Rossi si oppone ai costi standard studiati dall`assessore alla Sanità Luciano Bresciani e fissati per ogni patologia. E contesta le cure all`esterno degli Ospedali per i malati cronici. Cure che faranno risparmiare parecchi soldi, mache, secondo il neo presidente dei camici bianchi, «rischiano di portare a livelli più bassi la qualità della sanità lombarda». Lo scenario per la Regione sarebbe stato ben diverso se a vincere le elezioni non fosse stata la lista di «Riscatto medico» ma quella di «Arte medica», tra icui candidati c`era Luca Giuseppe Merlino, vice del direttore generale della Sanità lombarda Carlo Lucchina. In quel caso la linea tra Ordine e Regione sarebbe stata più simile. Ma tant`è. La battaglia dei medici prosegue e forse si inasprirà, dando filo da torcere al Pirellone. «Non importa-ribadiscel`assessore Luciano Bresciani – Noi proseguiamo per la nostra strada, chi c`è, c`è». Ebbene, se l`Ordine di Milano aveva già risposto in modo gelido Alla riforma (consolo 50 medici accreditati per 13mila malati cronici), di sicuro non mobiliterà le ciurme ora. Mettendo a rischio, o almeno rallentando, l`effettivo decollo dei nuovi metodi. Se non ci sono i medici, nulla si può fare. Ma Bresciani è fiducioso e le truppe arruolate finora sono sufficienti per cominciare la sperimentazione. In proporzione, la riforma ha avuto più successo nelle altre province rispetto a Milano: 40 i medici accreditati a Lecco, 80 quelli dell`Ordine di Como che si sono messi in gioco con la sperimentazione. A Milano e dintorni invece il flop è destinato a replicarsi, almeno per un po`. e il nostro timore ha più volte spiegato Rossi – è che per rientrare nelle spese si arrivi a somministrare farmaci meno costosi rinunciando alla qualità». Come presidente dell`Ordine, c`è da giurarci, il suo spirito da sindacalista si farà sentire ancora. «Voglio precisare – spiega Rossi- che il rapporto con la Regione sarà di collaborazione. Certamente ci siamo sempre caratterizzati per dire ciò che pensiamo, ma sempre in un`ottica costruttiva». Tra le priorità del neopresidente c`è «la necessità di promuovere una maggior tutela del medico da un punto di vista legale». E si cercherà di risolvere il problema dell`emergenza dei medici pagati? euro lordi all`ora: «Vogliamo creare una classe di medici che non accetti più di lavorare a certe condizioni». Infatti, anche per questo motivo, la squadra che affiancherà Rossi nel suo mandato è composta principalmente da giovani: il consigliere più anziano ha 67 anni, il più giovane trenta.
IL GIORNALE MILANO