Il sito "TRAPANIMARTINO" nasce per informare i colleghi medici e le persone, con le notizie sulla medicina, e non solo, lette e riadattate, tratte dalla lettura di riviste scientifiche nazionali ed internazionali, ma anche da altri Blog e riviste on-line. Curato da Martino Massimiliano Trapani
martedì 24 gennaio 2012
In Corea scienziati verso Dr. Smartphone, diagnostichera’ malattie
Roma, 23 gen. (Adnkronos Salute) – Un telefonino al posto del nostro
medico? Un’ipotesi che potrebbe presto diventare realtà se gli
scienziati del Korea Advanced Institute of Science of Technology (Kaist)
riusciranno nel loro intento, cioè quello di rendere i cellulari
‘intelligenti’ in grado di diagnosticare le malattie semplicemente con
un tocco dello schermo. L’idea di partenza, infatti, spiega Hyun-gyu
Park sulla rivista medica tedesca ‘Angewandte Chemie’, “è quella di
utilizzare la tecnologia ‘touch screen’ per analizzare la materia
biomolecolare, esattamente come avviene nei laboratori d’analisi”.Gli
smartphone, prosegue l’esperto, “funzionano proprio riconoscendo i
segnali elettronici inviati dal tocco delle dita di chi li utilizza,
dunque anche la presenza di specifiche proteine e del Dna dovrebbe
essere riconoscibile”. Ed è ciò su cui stanno lavorando gli studiosi
coreani, che hanno già effettuato un esperimento mostrando che
attraverso il ‘tocco’ sullo schermo di un cellulare è possibile
distinguere la presenza e la concentrazione di molecole di Dna. “Abbiamo
confermato che i touch screen possono distinguere queste molecole con
il 100% di accuratezza, esattamente come gli strumenti medici che
abbiamo oggi a disposizione”. C’è ancora molto da lavorare, ma gli
studiosi pensano che un giorno il ‘Dr. Smartphone’ potrà anche
diagnosticare tumori o persino leggere test del sangue, attraverso
piccoli tamponi da inserire nel telefono.
domenica 22 gennaio 2012
Anche centomila euro per «iscriversi» all’ albo. Medico sotto accusa
La «scorciatoia» per ottenere la laurea fasulla in odontoiatria e l’
iscrizione all’ Ordine dei medici passava per un vero dentista con tanto
di studio in via Ripamonti. Almeno questo speravano una quindicina di
studenti universitari che hanno sborsato una somma ingente di denaro per
«regolarizzare» la loro pratica. Cifre che andavano da 5 mila a 100
mila euro. Una vera follia. Ma anche un truffa nella quale sono caduti
un gruppo di studenti (alcuni figli di dentisti milanesi) dai
comportamenti non proprio cristallini. Un business stroncato dagli
agenti della squadra mobile che hanno denunciato il dentista (45 anni),
quattro suoi complici e 4 studenti «laureati» che, esibendo un’
autocertificazione fasulla, erano già iscritti all’ Ordine dei medici e
degli odontoiatri della provincia di Milano. «Un falso che sarebbe
comunque stato scoperto alle prime verifiche», ha detto il capo della
mobile Alessandro Giuliano. Il medico-truffatore era a conoscenza di un
dato incontrovertibile: con il numero chiuso per entrare alla facoltà di
odontoiatria, molti degli esclusi si sono iscritti all’ università di
Arad, Romania, a 90 chilometri dall’ aeroporto di Timisoara. Una buona
facoltà straniera «invasa» da circa 800 studenti italiani, l’ 80 per
cento provenienti dal Sud. Alcuni di loro, dopo aver superato pochi
esami in Romania, erano tornati in Italia perché sapevano di un
professore che «aggiustava» le pratiche. E trovava il modo di
confezionare la «pratica» e fare l’ iscrizione all’ Ordine. In realtà
gli studenti, nonostante i soldi sborsati (il prof presentava un amico
come il segretario dell’ Ordine e vantava amicizie all’ università
Statale), non hanno poi avuto accesso all’ Ordine. «Presentate un’
autocertificazione che poi ci penso io» aveva detto il dentista di via
Ripamonti. La polizia, indagando su un’ altra indagine, ha intercettato
il falso professore. Da lì è partita l’ inchiesta. I denunciati dovranno
rispondere di truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, furto
di un timbro universitario e tentativo di accesso abusivo al sistema
informatico dell’ università.
Alberto Berticelli
http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/19/Pagavano_per_diventare_dentisti_co_7_120119027.shtml
Alberto Berticelli
http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/19/Pagavano_per_diventare_dentisti_co_7_120119027.shtml
Rossi: «Pronti a collaborare con la Regione ma diciamo no ai costi standard per le cure»
Era a capo del sindacato Snami che ha lottato contro la riforma sanitaria dellaRegione Lombardia. Ora è stato eletto presidente dell`Ordine dei medici diMilano e, con l`inizio dell`anno nuovo, ha appena preso il posto di Ugo Garbarmi. E così, in una veste nuova, Roberto Rossi, proseguirà la battaglia contro ilPirellone e contro il nuovo metodo di assistenza ai malati sub acuti.«Questo sì – dice lui – ma non lo farà più con il piglio del sindacalista, ora ho cambiato cappello. Il mio è un no deontologico». Rossi si oppone ai costi standard studiati dall`assessore alla Sanità Luciano Bresciani e fissati per ogni patologia. E contesta le cure all`esterno degli Ospedali per i malati cronici. Cure che faranno risparmiare parecchi soldi, mache, secondo il neo presidente dei camici bianchi, «rischiano di portare a livelli più bassi la qualità della sanità lombarda». Lo scenario per la Regione sarebbe stato ben diverso se a vincere le elezioni non fosse stata la lista di «Riscatto medico» ma quella di «Arte medica», tra icui candidati c`era Luca Giuseppe Merlino, vice del direttore generale della Sanità lombarda Carlo Lucchina. In quel caso la linea tra Ordine e Regione sarebbe stata più simile. Ma tant`è. La battaglia dei medici prosegue e forse si inasprirà, dando filo da torcere al Pirellone. «Non importa-ribadiscel`assessore Luciano Bresciani – Noi proseguiamo per la nostra strada, chi c`è, c`è». Ebbene, se l`Ordine di Milano aveva già risposto in modo gelido Alla riforma (consolo 50 medici accreditati per 13mila malati cronici), di sicuro non mobiliterà le ciurme ora. Mettendo a rischio, o almeno rallentando, l`effettivo decollo dei nuovi metodi. Se non ci sono i medici, nulla si può fare. Ma Bresciani è fiducioso e le truppe arruolate finora sono sufficienti per cominciare la sperimentazione. In proporzione, la riforma ha avuto più successo nelle altre province rispetto a Milano: 40 i medici accreditati a Lecco, 80 quelli dell`Ordine di Como che si sono messi in gioco con la sperimentazione. A Milano e dintorni invece il flop è destinato a replicarsi, almeno per un po`. e il nostro timore ha più volte spiegato Rossi – è che per rientrare nelle spese si arrivi a somministrare farmaci meno costosi rinunciando alla qualità». Come presidente dell`Ordine, c`è da giurarci, il suo spirito da sindacalista si farà sentire ancora. «Voglio precisare – spiega Rossi- che il rapporto con la Regione sarà di collaborazione. Certamente ci siamo sempre caratterizzati per dire ciò che pensiamo, ma sempre in un`ottica costruttiva». Tra le priorità del neopresidente c`è «la necessità di promuovere una maggior tutela del medico da un punto di vista legale». E si cercherà di risolvere il problema dell`emergenza dei medici pagati? euro lordi all`ora: «Vogliamo creare una classe di medici che non accetti più di lavorare a certe condizioni». Infatti, anche per questo motivo, la squadra che affiancherà Rossi nel suo mandato è composta principalmente da giovani: il consigliere più anziano ha 67 anni, il più giovane trenta.
IL GIORNALE MILANO
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