domenica 22 gennaio 2012

Anche centomila euro per «iscriversi» all’ albo. Medico sotto accusa

La «scorciatoia» per ottenere la laurea fasulla in odontoiatria e l’ iscrizione all’ Ordine dei medici passava per un vero dentista con tanto di studio in via Ripamonti. Almeno questo speravano una quindicina di studenti universitari che hanno sborsato una somma ingente di denaro per «regolarizzare» la loro pratica. Cifre che andavano da 5 mila a 100 mila euro. Una vera follia. Ma anche un truffa nella quale sono caduti un gruppo di studenti (alcuni figli di dentisti milanesi) dai comportamenti non proprio cristallini. Un business stroncato dagli agenti della squadra mobile che hanno denunciato il dentista (45 anni), quattro suoi complici e 4 studenti «laureati» che, esibendo un’ autocertificazione fasulla, erano già iscritti all’ Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Milano. «Un falso che sarebbe comunque stato scoperto alle prime verifiche», ha detto il capo della mobile Alessandro Giuliano. Il medico-truffatore era a conoscenza di un dato incontrovertibile: con il numero chiuso per entrare alla facoltà di odontoiatria, molti degli esclusi si sono iscritti all’ università di Arad, Romania, a 90 chilometri dall’ aeroporto di Timisoara. Una buona facoltà straniera «invasa» da circa 800 studenti italiani, l’ 80 per cento provenienti dal Sud. Alcuni di loro, dopo aver superato pochi esami in Romania, erano tornati in Italia perché sapevano di un professore che «aggiustava» le pratiche. E trovava il modo di confezionare la «pratica» e fare l’ iscrizione all’ Ordine. In realtà gli studenti, nonostante i soldi sborsati (il prof presentava un amico come il segretario dell’ Ordine e vantava amicizie all’ università Statale), non hanno poi avuto accesso all’ Ordine. «Presentate un’ autocertificazione che poi ci penso io» aveva detto il dentista di via Ripamonti. La polizia, indagando su un’ altra indagine, ha intercettato il falso professore. Da lì è partita l’ inchiesta. I denunciati dovranno rispondere di truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, furto di un timbro universitario e tentativo di accesso abusivo al sistema informatico dell’ università.
Alberto Berticelli
http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/19/Pagavano_per_diventare_dentisti_co_7_120119027.shtml

Nessun commento: