martedì 16 ottobre 2012

Dirigenza medica e medici convenzionati in pensione a 70 anni: i Giovani Medici chiedono alla FNOMCeO di tutelare le giovani generazioni

I Giovani Medici esprimono rammarico per la presa di posizione di alcuni autorevoli sindacati a favore dell’innalzamento del limite massimo di pensionamento a 70 anni, invece che agli attuali 67 anni. Non si può non rilevare come non sia stato avviato preliminarmente un utile ed opportuno confronto su tale iniziativa, peraltro avanzata in sordina in sede Parlamentare, che presenterebbe delle ulteriori ricadute nefaste sul presente di tanti giovani colleghi precari e sul futuro di tanti medici in formazione, che aspirano legittimamente ad una realizzazione professionale ed esistenziale, ma che sanno già di essere “condannati” a non percepire una pensione che possa garantire un adeguato sostentamento alla fine della carriera lavorativa.
Senza voler entrare nel merito della dialettica sindacale, si rafforzano le perplessità dei Giovani Medici (SIGM) in merito all’opportunità per i giovani di aderire e rinforzare le file della Manifestazione indetta dai sindacati per il 27 ottobre 2012: le premesse su cui si fondano le ragioni della manifestazione sono in gran parte condivisibili, ma scarsa credibilità possono vantare agli occhi dei giovani i principali promotori di tale iniziativa, i quali, nel bene e nel male, sono stati parte attiva nella determinazione delle politiche professionali poco lungimiranti e gerontocratiche assunte in sanità negli ultimi lustri, ed i cui effetti nefasti sono stati messi in evidenza dall’imperversare dell’attuale profonda crisi economico-finanziaria.
Ma la scarsa attenzione riposta nei confronti delle giovani generazioni da parte delle varie articolazioni della Professione, in vero, hanno radici più lontane: basti pensare, a titolo esemplificativo, all’iniquo inquadramento degli specializzandi nella Gestione Separata INPS, ed ancora alla mancata adozione di un contratto di formazione per i medici in formazione specifica di medicina generale.
Il SIGM è, altresì, perplesso sulla mancata presa di posizione della FNOMCeO sul tema in questione e rivolgono un pubblico appello per un intervento immediato dei vertici della Federazione a tutela delle giovani generazioni, prima che si consumi un vero e proprio conflitto intergenerazionale all’interno della categoria.
Ad ogni modo, sembrano ormai maturi i tempi per una presa di coscienza ed un’assunzione di responsabilità da parte delle giovani generazioni, che sono chiamate a difendere la tenuta di un SSN equo, solidale e pubblico, non limitandosi a dire dei “no”, ma avanzando proposte concrete che dovrebbero fondarsi su un preliminare rinnovo della mentalità e del sistema valoriale di riferimento della Professione Medica.

Il Consiglio Esecutivo SIGM

Dirigenza medica e medici convenzionati in pensione a 70 anni: monta la polemica.

Dopo la presa di distanza del Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che si è dichiarato contrario ad una Sanità “Jurassic Park”, ed in queste ore anche di altri parlamentari di tutti gli schieramenti, monta la polemica tra i sindacati medici a seguito dell’approvazione di un emendamento all’art. 4 del Decreto Balduzzi che introdurrebbe la possibilità per i dirigenti medici ospedalieri di andare in pensione a 70 anni, invece che agli attuali 67 anni, prevedendo peraltro che la permanenza in servizio del dirigente interessato dovrà avvenire senza che l’azienda aumenti il numero complessivo dei propri dirigenti (http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=11280).
È, infatti, lo SMI (Sindacato Medico Italiano) a puntare il dito contro un’analoga richiesta di ritardo del pensionamento, che avrebbero formulato in sede Parlamentare alcuni sindacati del territorio a favore dei medici convenzionati (http://www.sindacatomedicitaliani.it/smi/?content=decretoalzamentoeta).
Senza voler entrare nel merito della dialettica sindacale, crescono le perplessità dei Giovani Medici in merito all’opportunità per i giovani di aderire e rinforzare le file della Manifestazione indetta dai sindacati per il 27 ottobre 2012: trattasi, infatti, per la maggior parte delle medesime sigle che hanno richiesto o sostenuto in sede Parlamentare l’innalzamento dell’età massima per l’entrata in quiescenza.
Non sfuggono gli effetti deleteri di tale norma nei confronti delle giovani generazioni di medici (di quelli che aspirano ad entrare nel SSN e di quelli che da anni vivono la condizione del precariato, siano essi titolari di contratto a tempo determinato o di contratti atipici che non offrono né le tutele minimali nè compensi dignitosi), peraltro già “condannate” a non percepire una pensione che possa garantire un adeguato sostentamento alla fine della carriera lavorativa.
Le premesse su cui si fondano le ragioni della Manifestazione sono in gran parte condivisibili, ma scarsa credibilità possono vantare agli occhi dei giovani i principali promotori di tale iniziativa, i quali, nel bene e nel male, sono stati parte attiva nella determinazione delle politiche professionali poco lungimiranti e gerontocratiche assunte in sanità negli ultimi lustri, ed i cui effetti nefasti sono stati messi in evidenza dall’imperversare dell’attuale profonda crisi economico-finanziaria.
Ma le perplessità sulla scarsa attenzione riposta nei confronti delle giovani generazioni a causa della deriva “sindacalista” della professione, in vero, hanno radici più lontane: basti pensare, a titolo esemplificativo, all’iniquo e sbagliato inquadramento degli specializzandi nella Gestione Separata INPS, ed ancora alla mancata adozione di un contratto di formazione per i medici in formazione specifica di medicina generale.
Alla luce dei fatti, pertanto, non si può escludere che dietro i buoni propositi dichiarati vi sia un malcelato interesse di parte di chi ha una breve prospettiva di attività nel SSN, e non la indispensabile visione di sistema che, invece, avrebbe richiesto il coinvolgimento ed il confronto preliminare con base del presente e futuro SSN, ovvero i giovani, prima di assumere iniziative che nel breve periodo avvantaggino esclusivamente chi è prossimo alla fuoriuscita del sistema e che nel medio-lungo termine si ripercuotano negativamente sulle giovani generazioni.
Sembrano ormai maturi i tempi per una presa di coscienza ed un’assunzione di responsabilità da parte delle giovani generazioni, che sono chiamate a difendere la tenuta di un SSN equo, solidale e pubblico, non limitandosi a dire dei “no”, ma avanzando proposte concrete che dovrebbero fondarsi su un preliminare rinnovo della mentalità e del sistema valoriale di riferimento della Professione Medica.
Il Consiglio Esecutivo SIGM

lunedì 20 agosto 2012

Giovani medici: “Subito una riforma del percorso formativo pre e post laurea”

Per il Segretariato dei giovani medici (Sigm) è "l'unica occasione" per rilanciare le giovani generazioni di medici e per rovesciare le logiche che hanno indebolito il Ssn e contribuito alla creazione dell'attuale crisi. L’auspicio è che le Istituzioni aviino i lavori per questa riforma già dal prossimo autunno.

20 AGO - In una lettera contenente “riflessioni di mezza estate su presente e futuro della condizione dei giovani medici italiani” il Consiglio Esecutivo del Segretariato dei giovani medici (Sigm) rimarcano come la sfida per del futuro sarà rappresentata dalla competitività tra sistemi e modelli assistenziali e tra le professionalità mediche operanti nei differenti contesti UE. Per non alimentare il gap tra i medici italiani e quelli di altre nazioni, oggi esistente, “è necessario invertire da subito la tendenza, ponendo in essere le condizioni per fornire ai giovani medici le condizioni ambientali, organizzative e strutturali necessarie ad esprimersi ed accrescersi professionalmente”. A questo scopo i Giovani Medici chiedono al più presto una riforma del percorso formativo pre e post laurea in Medicina, auspicando che le istituzioni competenti avviino i lavori per tale riforma già a partire dal prossimo autunno. Anche per superare "le logiche e gli schemi" che hanno "contribuito a creare la debolezza strutturale del sistema sanitario su cui la crisi si è impiantata".

Ecco il testo integrale della lettera aperta che il Consiglio Esecutivo del Sigm ha scritto ai colleghi giovani medici.

"Cari Colleghi,

in piena pausa estiva dalle attività, per chi ovviamente se la può permettere, riteniamo opportuno condividere con voi alcune riflessioni sul presente e futuro della condizione dei giovani medici italiani. Già da più parti è stato annunciato l’ingresso, a partire dal prossimo autunno, di un periodo denso di sacrifici e restrizioni, alla luce di una profonda e persistente crisi economico-finanziaria che non sta risparmiando e non risparmierà la Sanità al pari di tutti gli altri settori produttivi e sociali. Nonostante ciò, confidiamo che la predetta crisi possa rappresentare un’importante occasione per cambiare in meglio il sistema Salute del nostro Paese e per rinnovare la Professione Medica, rivedendo gli assetti attuali e superando logiche e schemi che hanno ingessato e sclerotizzato i meccanismi di incentivazione del merito e della realizzazione dei giovani, contribuendo da lontano a creare la debolezza strutturale su cui la crisi si è impiantata.

Le variazioni demografiche, unitamente allo spostarsi del bisogno di salute dall’ospitalità al territorio, non hanno parimenti registrato l’adozione di politiche professionali oculate e rispettose di un patto generazionale nei fatti mai sancito: difatti, come è noto, i giovani medici non potranno godere di una tutela previdenziale degna di tale definizione, tanto meno potranno avere riconoscimenti (in termini economici e sociali), lontanamente paragonabili a quelli delle generazioni che li hanno preceduti.

Il futuro dovrà essere opportunamente orientato ed incardinato verso la qualità professionale e la produttività, il che richiede un’adeguata formazione e professionalizzazione del medico, tale da essere spendibile nel contesto UE ed internazionale. L’Europa senza confini è ormai una consolidata realtà sia per cittadini (Trattato di Schengen) che per i medici (D.Lgs 368/99 di "Attuazione della direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli"), ma anche per i pazienti (Direttiva UE 24/2011 sulla “cross-border Healthcare”: in vigore dal marzo 2013, consentirà a tutti cittadini comunitari di andarsi a curare in un altro stato membro alle stesse condizioni offerte dal proprio stato di appartenenza).

Il tema centrale dei prossimi anni sarà rappresentato, pertanto, dalla competitività tra sistemi e modelli assistenziali e tra le professionalità mediche operanti nei differenti contesti UE. Per riassumere in una battuta quanto prima affermato, l’unica occasione di rilancio per le giovani generazioni di medici è rappresentata dalla formazione e professionalizzazione, ovvero dalla possibilità di raggiungere una piena maturità ed autonomia professionale in tempi adeguati, unitamente ad avere giuste opportunità di progressione di carriera, quanto di arricchimento sociale ed umano. Non si può e non si deve continuare ad alimentare il gap con i pari età delle altre nazioni, ma è necessario invertire da subito la tendenza, ponendo in essere le condizioni per fornire ai giovani medici le condizioni ambientali, organizzative e strutturali necessarie ad esprimersi ed accrescersi professionalmente.

Ai colleghi meno giovani (intendendo col concetto di “giovinezza” non una condizione anagrafica, bensì mentale) che si sono fatti interpreti di un sistema non più attuale e non più sostenibile, e che sono stati concausa delle criticità che investono la condizione dei giovani medici italiani (siano essi in formazione specialistica o specifica di medicina generale, ricercatori o dipendenti o convenzionati) i Giovani Medici (SIGM) offrono il loro entusiasmo, fermamente legato al realismo che si conviene a questo momento storico, ed il loro contributo per un confronto costruttivo e rispettoso, finalizzato a superare il gap tra generazioni e per prevenire l’altrimenti inevitabile conflitto intergenerazionale, i cui presupposti sono sotto gli occhi di tutti.

Comprendiamo le insicurezze ed il nervosismo che conseguono allo sgretolarsi di un sistema di cui si è stati protagonisti, ma, forti della nostra buona fede e delle nostre idee, non ci facciamo né inibire né intimorire da nessuno. Ciò detto, a fronte della nostra disponibilità e comprensione, chiediamo che vengano abbandonate vecchie pratiche tendenti a cercare di sminuire o, talora, addirittura a mistificare il messaggio ed il lavoro del proprio interlocutore, distraendo le energie in sterili polemiche che probabilmente rappresentano il pretesto per temporeggiare e per giustificare surrettiziamente la mancata volontà di cambiare l’attuale stato delle cose.

Serve non solo una chiara presa di posizione a favore del cambiamento, ma è ormai indifferibile il superamento dell’attuale sistema: rinunciare a qualche diritto acquisito (che talora assume i contorni di privilegio) a favore dei giovani camici bianchi è un dovere a cui non ci si può più sottrarre. Ma per fare ciò, occorre superare la logica di parte ed imparare a guardare all’insieme: tutti noi, giovani e meno giovani, facciamo parte di un sistema complesso ed in divenire ed, in una logica di interazione, è chiaro che le scelte dei singoli finiscono per ricadono su tutti.

Ai colleghi giovani il SIGM rinnova un accorato appello a convergere ed a fare quadrato, nel convincimento forte di essere un importante substrato associazionistico espressione del mondo giovanile, il cui contributo, libero da condizionamenti e da costrizioni, ha dimostrato di essere in grado di riaprire il dibattito sulla condizione dei giovani medici italiani dopo anni di immobilismo e di assuefazione, nei quali chi avrebbe dovuto compiere delle scelte di strategica importanza per il futuro dei giovani colleghi è stato invece distratto dal mantenere o addirittura incrementare le posizioni ed i privilegi acquisiti.

In conclusione, i Giovani Medici italiani auspicano che le Istituzioni (siano esse accademiche, politiche e professionali) che sovrintendono alla formazione medica vogliano realmente porre in essere a partire dal prossimo autunno una riforma del percorso formativo pre e post-lauream (con particolare riferimento alla formazione specialistica ed alla formazione specifica di medicina generale) che metta le future generazioni di medici nelle condizioni di essere protagoniste della sanità del XXI secolo, con particolare riferimento alla continuità ed integrazione delle cure, all’aggiornamento professionale continuo attraverso l’accesso alle evidenze scientifiche ed all’addestramento sul campo, al confronto su base internazionale, all’approccio olistico ed alla riscoperta del rapporto medico-paziente".

Il Consiglio Esecutivo Sigm

martedì 7 agosto 2012

Milano. Ordine dei medici attiva ‘sportello’ dedicato ai neo laureati

 

Verranno offerte gratuitamente consulenze su sbocchi professionali, primi passi nella professione e indicazioni di vario genere. Lo sportello è attivo il martedì dalle 14 alle 16. Per prendere appuntamento si può chiamare lo 02.864711 o mandare una mail a info@omceomi.it.

17 LUG – Consapevoli delle difficoltà che i neo-laureati incontrano all’inizio della loro carriera professionale, il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano ha deciso l’attivazione di uno “sportello” dedicato ai Giovani Medici. “Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi”, ha commentato Martino Trapani, specialista in Igiene e Sanità Pubblica a cui sarà affidata in via principale tale consulenza.
I giovani medici sono coloro che risentono più di altri della crisi contingente e che, con grande difficoltà, riescono ad entrare nel mondo del lavoro, con tutte le conseguenze del caso: incertezze nella sfera privata, mancanza di progettualità e crescita professionale, problemi nella maturazione della pensione. Si è deciso per questo di offrire consulenze gratuite su sbocchi professionali, primi passi nella professione, contratti di formazione, assunzioni, tematiche amministrative, diritti e doveri, etc.
Lo “sportello” si affianca agli altri servizi già offerti dall’Ordine dei Medici di Milano agli iscritti, giovani e non: uno “sportello” di consulenza legale, uno di consulenza fiscale, uno dedicato alle pari opportunità e a Colleghe in gravidanza e puerperio, uno dedicato alla Continuità Assistenziale nonché uffici e Consiglieri esperti in tematiche Enpam e previdenziali in genere, in tematiche proprie della Dirigenza Medica o della Medicina Convenzionata.
Lo sportello dei Giovani Medici è attivo il martedì dalle 14,00 alle 16,00. Come per gli altri servizi offerti dall’Ordine di Milano, gli iscritti dovranno chiedere un appuntamento chiamando allo 02.86.47.11 o mandando un e-mail: info@omceomi.it.
Ricordiamo che la sede dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è a Milano in Via Lanzone n. 31.
17 luglio 2012
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=10011

giovedì 12 luglio 2012

Come sara’ sanità del futuro? Ricerca traccia scenari 2020

Roma, 11 lug. (Adnkronos Salute) – Pazienti sempre più informati e consapevoli, utilizzo crescente delle nuove tecnologie, cure standardizzate per le patologie più complesse, maggiore trasparenza e competitività, gestione integrata dell’assistenza. Sono i pilastri della sanità del futuro, in Italia come negli altri Paesi economicamente più avanzati, secondo una ricerca che sulla base dei trend già oggi evidenti, delinea la struttura dei sistemi sanitari nel 2020. La sanità come la conosciamo oggi, sembra infatti destinata a finire, soprattutto per l’aumento dei costi non più sostenibile.
“In tutti i sistemi sanitari nazionali delle economie mondiali più avanzate – evidenzia il report di Bain and Company, società di consulenza – nei prossimi 10 anni assisteremo a più cambiamenti di quanti ne abbiamo visti negli ultimi 50. Dati gli elevati, a volte drammaticamente elevati, livelli di debito pubblico” con cui sono alle prese i Paesi occidentali, “non sarà più possibile finanziare le strutture e il sistema attuale di erogazione dei servizi sanitari, mentre la domanda di servizi sanitari continuerà a crescere”. In Italia si prevede che la spesa sanitaria pubblica crescerà fino al 2030 dello 0,6% del Pil, al di sotto del +1,5% della Francia, del +2% del Canada, del +3,3% della Gran Bretagna e lontano dal +5,5% degli Usa.
Tant’è. La necessità e l’urgenza di ridurre i costi della sanità e l’aumento dei bisogni e, dunque, della domanda condizioneranno l’evoluzione del sistema, in Italia e non solo, accelerando “il processo di aggiustamento e cambiamento delle modalità di erogazione dei servizi”, secondo la ricerca. Giocoforza, “il sistema si evolverà verso una maggiore efficienza – spiega Lorenzo Ferroni, partner di Bain and Company – grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie e alla messa in rete, alla maggiore consapevolezza dei pazienti, alla standardizzazione dei protocolli di cura. Si va verso la gestione integrata dell’assistenza sanitaria, una maggiore trasparenza e più competitività, visto che per restare sul mercato saranno necessari prodotti realmente innovativi ed efficaci”.
Questi i trend, analizzati dalla ricerca, che daranno il volto alla sanità del futuro:
- CONSUMERIZZAZIONE. Già oggi i pazienti ‘studiano’ e si informano, soprattutto grazie al web. Nel 2020 avranno un ruolo molto più centrale di quello che ricoprono oggi: i pazienti consapevoli, che vogliono capire quali servizi e quali cure stanno pagando, di tasca propria o indirettamente, non saranno un’eccezione, ma la regola. Fra fornitori di servizi e produttori del sistema sanitario la competizione si accenderà proprio sulla comunicazione ai cittadini-pazienti.
- DIGITAL HEALTH. L’utilizzo crescente di strumenti e reti tecnologiche consentirà ai pazienti di comunicare informazioni sul proprio stato di salute o di riceverne per esempio sulla gestione della terapia: questo, sottolinea Ferroni, “cambierà il modo con cui medici e ospedali operano, così come la possibilità di consultare online i contenuti, razionalizzati e organizzati, di studi, pareri, protocolli e modalità di rimborso avrà un forte impatto sulle terapie che verranno utilizzate”.
- TRASPARENZA. La mole di informazioni accessibili online e la loro sempre maggior disponibilità spingerà il paziente a selezionare le strutture dove potersi curare sulla base dei risultati ottenuti in una determinata patologia. Medici, ospedali e Asl dovranno confrontarsi e misurarsi continuamente con il mercato, modificando anche i propri sistemi di gestione.
- GESTIONE INTEGRATA. Nel 2020, conclude la ricerca, le inefficienze degli attuali sistemi si risolveranno anche grazie alla creazione di network integrati dei diversi soggetti che erogano servizi sanitari, anche basati su schemi di compensazione fortemente legati ai risultati ottenuti. Al centro c’è il medico di famiglia, gli ospedali saranno sempre meno e più specializzati, le società di assicurazione avranno un ruolo sempre più significativo.

venerdì 18 maggio 2012

Sportello giovani medici all' ordine dei medici di milano per essere piu' vicino alle esigenze dei giovani colleghi


 
Consapevoli delle difficoltà che i neo-laureati incontrano all’inizio della loro carriera professionale, il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano ha deciso l’attivazione di uno “sportello” dedicato ai Giovani Medici. “Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi”, commenta Martino Trapani, a cui sarà affidata in via principale tale consulenza. . I giovani medici sono coloro che risentono più di altri della crisi contingente e che, con grande difficoltà, riescono ad entrare nel mondo del lavoro, con tutte le conseguenze del caso: incertezze nella sfera privata, mancanza di progettualità e crescita professionale, problemi nella maturazione della pensione. Saranno offerte consulenze (ovviamente gratuite) su sbocchi professionali, primi passi nella professione, contratti di formazione, assunzioni, tematiche amministrative, diritti e doveri, etc. Ricordiamo che lo “sportello” si affianca agli altri servizi già offerti dall’Ordine dei Medici di Milano agli iscritti, giovani e non: uno “sportello” di consulenza legale, uno di consulenza fiscale, uno dedicato alle pari opportunità e a Colleghe in gravidanza e puerperio, uno dedicato alla Continuità Assistenziale nonché uffici e Consiglieri esperti in tematiche ENPAM e previdenziali in genere, in tematiche proprie della Dirigenza Medica o della Medicina Convenzionata. Lo sportello dei Giovani Medici è attivo il martedì dalle 14,00 alle 16,00. Come per gli altri servizi offerti dall’Ordine di Milano, gli iscritti dovranno chiedere un appuntamento chiamando allo 02.86.47.11 o mandare un e-mail: info@omceomi.it.  Ricordiamo che la sede dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è a Milano in Via Lanzone n. 31.

SPORTELLO GIOVANI MEDICI

Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi


lunedì 14 maggio 2012

Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi

SPORTELLO GIOVANI MEDICI
Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi
Consapevoli delle difficoltà che i neo-laureati incontrano all’inizio della loro carriera professionale, il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano ha deciso l’attivazione di uno “sportello” dedicato ai Giovani Medici. “Per un Ordine sempre più vicino alle esigenze dei giovani colleghi”, commenta Martino Trapani, a cui sarà affidata in via principale tale consulenza. . I giovani medici sono coloro che risentono più di altri della crisi contingente e che, con grande difficoltà, riescono ad entrare nel mondo del lavoro, con tutte le conseguenze del caso: incertezze nella sfera privata, mancanza di progettualità e crescita professionale, problemi nella maturazione della pensione. Saranno offerte consulenze (ovviamente gratuite) su sbocchi professionali, primi passi nella professione, contratti di formazione, assunzioni, tematiche amministrative, diritti e doveri, etc. Ricordiamo che lo “sportello” si affianca agli altri servizi già offerti dall’Ordine dei Medici di Milano agli iscritti, giovani e non: uno “sportello” di consulenza legale, uno di consulenza fiscale, uno dedicato alle pari opportunità e a Colleghe in gravidanza e puerperio, uno dedicato alla Continuità Assistenziale nonché uffici e Consiglieri esperti in tematiche ENPAM e previdenziali in genere, in tematiche proprie della Dirigenza Medica o della Medicina Convenzionata. Lo sportello dei Giovani Medici è attivo il martedì dalle 14,00 alle 16,00. Come per gli altri servizi offerti dall’Ordine di Milano, gli iscritti dovranno chiedere un appuntamento chiamando allo 02.86.47.11 o mandare un e-mail: info@omceomi.it.  Ricordiamo che la sede dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è a Milano in Via Lanzone n. 31.
http://www.omceomi.it/Home/BollettinoNewsletter/ArchivioNewsletter/2012_15/giovanimedici.aspx

martedì 1 maggio 2012

Medici. Dal 2005 ad oggi sono quasi 12.000 gli specialisti in meno

La fotografia l’ha scattata la FnomCeo dalla cui elaborazione si evidenzia come dal 2005, quando i medici specialisti erano 286.141 si è passati ai 274.359 del 2012. I decrementi maggiori in Igiene e medicina sociale e Pediatria. In controtendenza radioterapia e Genetica medica. 

30 APR – Sempre meno medici specialisti nel Servizio sanitario nazionale. La fotografia che ci mostra questo risultato l’ha scattata la Federazione Nazionale degli Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FnomCeo) che ha elaborato in una tabella il numero di medici suddivisi in 51 branche di specializzazione analizzandone l’andamento (in termini di quantità di medici) dal 1995 ad oggi. Da un’analisi generale dei dati si può notare come fino al 2005 vi sia stata una crescita costante del numero degli specialisti che dai 269.834 del ’95 sono arrivati ai 286.141 del 2005. Facendo segnare in dieci anni una crescita complessiva del 5,7%. Ma dal 2005, anno del picco, i numeri sono iniziati a calare. Così, dal 2005, anno in cui i medici specialisti erano 286.141 si è passati ai 274.359 del 2012, in media il -4,1% negli ultimi 7 anni.
Analizzando nel particolare l’andamento dal 2005 al 2012 per specializzazione si nota come ad essere scese maggiormente sono quelle di Igiene e Medicina sociale (-7,3%), Pediatria (-6,6%) e Gastroenterologia (-6,3%). Ma gli specialisti sono in calo anche per quanto riguarda la Chirurgia Generale che ha registrato un calo del 5,5%, in Ginecologia e ostetricia (-5,1%), in Cardiologia (-5%) e in Medicina Interna con un dato del -4,9%. In controtendenza alcune specializzazioni, anche se in numeri assoluti queste specialità occupano pochi medici. In ogni caso, in crescita per numero di medici negli ultimi sette anni troviamo le specializzazioni di Radioterapia con il 6,3%, seguita da Genetica medica con il 2,1% e da Chirurgia Maxillo-Facciale con un incremento dello 0,69%.
Le specializzazioni in crisi (% tra il 2005 e il 2012):
Igiene e medicina sociale – 7,3%
Pediatria – 6,6%
Gastroenterologia – 6,3%
Chirurgia generale -5,5%
Cardiologia -5,04%
Ginecologia e ostetricia -5,1%
Medicina interna -4,9%
Le specializzazioni che crescono di più (% tra il 2005 e il 2012):
Radioterapia + 6,3%
Genetica medica +2,1%
Chirurgia Maxillo facciale +0,69%
Neurochirurgia +0,4%
Fonte: Elaborazione Quotidiano Sanità su dati FnomCeo
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=8657

giovedì 26 aprile 2012

Manovra Monti: scattano sanzioni per medici ed operatori della sanità che non raggiungono i crediti ECM obbligatori

La recente manovra del governo Monti ( legge n.214 del 22/12/2011, articolo 33), così come il precedente DPR n.138 del 13 agosto 2011 (convertito con modificazioni dalla legge n.148 del 14 settembre 2011), sancisce che entro il 13 agosto 2012 gli Ordini Professionali dei medici chirurghi e quelli delle professioni sanitarie non mediche dovranno stabilire le sanzioni da applicare a chi non acquisisce ogni anno i crediti ECM necessari per soddisfare gli obblighi formativi.OBBLIGO ECM PER LA FORMAZIONE Il numero di crediti che ogni professionista della Sanità è tenuto ad acquisire per il triennio 2011-2013 è di 150 ECM, con un minimo di 25 ed un massimo di 75 per anno. I crediti ottenibili attraverso convegni, congressi, conferenze, simposi, gruppi di miglioramento, attività di ricerca, docenze e tutoring non possono superare complessivamente il 60% delle attività formative, cioè 90 crediti nel triennio. I crediti acquisibili attraverso la partecipazione ad eventi sponsorizzati non devono eccedere un terzo del totale (50 crediti). Nessuna limitazione è invece prevista per l’accesso ai corsi in modalità FAD (ad eccezione degli infermieri professionali, per i quali il limite è fissato alla soglia del 60%). L’E-LEARNING RAPPRESENTA LA MIGLIORE SOLUZIONE PER ASSOLVERE AI PROPRI OBBLIGHI FORMATIVI. L’obbligo formativo è del singolo. Resta comunque fondamentale il ruolo svolto da ASL, AO ed Ordini, cui SalusNet offre strumenti e soluzioni per la gestione della proprie politiche formative. Prima dell’introduzione di questa normativa, pur essendoci formalmente l’obbligo per gli operatori della sanità di partecipare a programmi formativi, la sanzione, in caso di inadempimento o di parziale adempimento, non era ancora divenuta operativa. Adesso che questo gap è stato colmato, i riflettori si spostano sulle sanzioni e sulle modalità attraverso cui assolvere a tale obbligo. Considerando l’attuale contesto economico-finanziario e la sensibile riduzione dei budget, appare evidente che le attività formative debbano necessariamente coniugarsi con un contenimento della spesa e con rigore gestionale, mantenendo sempre alti i livelli qualitativi del servizio, presupposto e finalità ultima dell’ECM. L’intervento formativo in modalità e-Learning rappresenta una soluzione concreta proprio perché è in grado di soddisfare standard di qualità a costi competitivi e contenuti. In ambito sanitario, l’Italia risulta essere un paese ancora troppo diffidente nell’utilizzo di tali tecnologie. Abbattere le barriere culturali che vedono nella FAD uno strumento ancora poco conosciuto e diffuso, rappresenta un nostro importante ed ambizioso obiettivo.
Continua a leggere su http://quellichelafarmacia.com/4250/manovra-monti-scattano-sanzioni-per-medici-ed-operatori-della-sanita-che-non-raggiungono-i-crediti-ecm-obbligatori/

domenica 15 aprile 2012

Monti “bisogna investire nei giovani talenti”


Non vogliamo credere che un Governo, che si presentato dicendo “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che sempre pia fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.), in accordo con la Confederazione Nazionale dei Medici Specializzandi(FederSpecializzandi), al fine di esprimere la più totale disapprovazione nei confronti dell’emendamento che, nell’ambito del disegno di legge “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, introdurrebbe latassazione IRPEF sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, i dottorandi, e i corsisti in medicina generale.
Comunicato stampa congiunto GIOVANI MEDICI (S.I.G.M.) Federspecializzandi 
Invitano pubblicamente i colleghi appartenenti alla suddette categorie all’astensione dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 Aprile 2012 ed alla partecipazione alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate.
Inoltre, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani è stata indetta per martedi 17 Aprile 2012 una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Tra le ultime news apprendiamo dalla segreteria particolare del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, sollecitata dal nostro Segretariato, che il MIUR avrebbe direttamente investito il proprio ufficio legislativo al fine di esprimere parere di netta contrarietà al testo approvato dal Senato.
L’invito ai colleghi è, in ogni caso, quello di non dimenticare la responsabilità sociale e la dignità della nostra professione che ci impongono, tra l’altro, di comunicare per tempo la nostra astensione ai servizi di riferimento al fine di non danneggiare cittadinanza e pazienti nella pur sacrosanta difesa dei nostri diritti. Pertanto, invitiamo tutti i colleghi a concentrare le loro attenzioni sulle manifestazioni in programma il 16 (astensione ed assemblee organizzative) e 17 aprile (astensione e sit in davanti la Camera dei Deputati), evitando di disperdere le energie in altre iniziative non coordinate a livello nazionale.
Il Consiglio Nazionale (S.I.G.M.)
Dipartimento Specializzandi (S.I.M.S.)

Giovani italiani, oltre 27mila all’anno fuggono all’estero. Destinazione: Germania e Gran Bretagna

di Sergio Nava
Uno spaccato inedito -per certi versi sorprendente – della nuova emigrazione professionale italiana: le nuove statistiche Aire (Anagrafe Italiani Residenti Estero) sui 20-40enni in uscita dall’Italia nel 2011 certificano il sorpasso delle regioni del Nord Italia su quelle del Sud, almeno per quanto riguarda le “forze fresche” che emigrano. La crisi sembra dunque incentivare soprattutto la fuga dei giovani settentrionali, residenti nelle zone più produttive. Un segnale allarmante.
La ricerca è stata diffusa dalla trasmissione “Giovani Talenti” di Radio 24: lo scorso anno sono state Lombardia e Veneto le regioni dalle quali sono emigrati più 20-40enni: 4.768 lombardi, 2.568 veneti. Solo al terzo posto la Sicilia (2.418 espatri), seconda nel 2010 e primatista nel decennio 2000-2010, seguita da Lazio (2.236) e Piemonte (2.197). Sesta la Campania (1.909), poi l’Emilia-Romagna (1.770), la Puglia (1.476), la Toscana (1.408) e la Calabria (1.181).
Il totale dei 20-40enni espatriati nel corso dell’anno solare è stato invece pari a 27.616, in leggera crescita rispetto al 2010, quando il dato toccò quota 27.246. È anche corretto precisare come si tratti di statistiche ufficiali, redatte sulla base di chi effettivamente si iscrive all’Aire (un obbligo di legge, dopo un anno all’estero). Ufficiosamente però, è noto come almeno un giovane su due mantenga la residenza in Italia, pur vivendo all’estero (soprattutto tra coloro che sono rimasti all’interno dell’UE), per evitare lungaggini burocratiche. I dati Aire sono quindi utili soprattutto per decifrare il fenomeno a livello di campione, tenendo presente che -ufficiosamente- potrebbero venire quantomeno raddoppiati: potremmo quindi stimare, più realisticamente, un flusso in uscita dall’Italia pari a circa 60mila 20-40enni nel 2011, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti.
A livello statistico. Emigrano più i giovani uomini rispetto alle giovani donne: 15.569 contro 12.047, anche se nella fascia 20-30 anni lo scarto e’ minimo, e tende ad accentuarsi nella fascia 30-40 anni (9298 uomini, contro 6753 donne). Le ventenni appaiono molto più mobili della generazione che le ha precedute. Tra le destinazioni dell’espatrio “under 40″ si conferma in cima agli approdi l’Europa (18.347 giovani emigrati in altri Paesi del Continente), ed è in netta ascesa l’emigrazione verso l’America Meridionale (4201), che stacca nettamente quella verso l’America Centro-settentrionale (2653). Per Paesi, domina la classifica degli espatri dei 20-40enni la Germania (3549 emigrati), seguita dalla Gran Bretagna (3366) e dalla Svizzera (3118). Quinti gli Stati Uniti (1821), seguiti dall’Argentina (1817). Anche il Brasile, con 1461 espatri, si conferma una destinazione interessante. Tiene -nonostante la crisi- la Spagna (quinta tra le destinazioni europee, dopo la Francia): nella “top five” dei Paesi extraeuropei figurano Australia e Canada, nonostante le difficoltà per ottenere un visto di residenza permanente.
La comunità dei 20-40enni rappresenta una fetta importante sul totale degli espatriati dall’Italia, che nel 2011 ammontava -ufficialmente- a 60.635 unità: le classi più giovani e produttive rappresentano infatti il 45,54% del totale. Circa uno su quattro (il 26,47%) ha tra i 30 e i 40 anni. Una perdita netta per il sistema-Paese. La statistica Aire offre infine uno spaccato globale sul mondo dei nostri connazionali all’estero, aggiornato al 31 dicembre 2011: ben 4.208.977. Quasi quanto l’Emilia-Romagna. Se fossero una regione, sarebbero -per numero di abitanti- l’ottava regione della Penisola.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-02/giovani-italiani-estero-fuga-190016.shtml?uuid=AbawF6HF&fromSearch

LETTERA APERTA DEI GIOVANI MEDICI ITALIANI ALL’ITALIA IN CRISI

Cari colleghi,

pubblichiamo la “LETTERA APERTA DEI GIOVANI MEDICI ITALIANI ALL’ITALIA IN CRISI” (scarica la lettera) inviata all’attenzione di

Presidente della Repubblica
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidente del Senato
Presidente della Camera
Ministro della Salute
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Il Segretariato Italiano Giovani Medici, credendo che le richiamate parole di affetto e stima, rivolte ai giovani dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel momento di maggior difficoltà del Paese, fossero la puntuale descrizione della terapia d’urto da attuare per curare la nostra Italia, non può credere né accettare che chi è chiamato al Governo del Paese voglia lasciarsi sfuggire il proprio capitale più prezioso.
I giovani rappresentano il futuro. Un Paese che non investe e non tutela i suoi giovani, ma li lascia andare via è un Paese destinato ad estinguersi.
I Giovani Medici Italiani
Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM)

Il governo vuole il sangue dei giovani medici

L’ipotesi di introdurre l’Irpef sulle borse di studio di specializzandi, dottorandi e corsisti fa infuriare la categoria. Che ha deciso di scioperare lunedì e martedì prossimo, e di protestare davanti al Parlamento
13 APR. 2012 - Come i vampiri vanno a caccia di sangue, così il governo Monti va a caccia di tasse. Tra le ultime da introdurre ci sarebbe l’Irpef per i giovani medici, ovvero coloro che ricevono una borsa di studio in cambio delle loro prestazioni sanitarie. Stiamo parlando dei medici iscritti agli anni di specializzazione, dei dottorandi e dei corsisti in medicina generale. Per farsi un’idea del balzello (contenuto nel disegno di legge “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati), per uno specializzando la decurtazione mensile sulla borsa di studio sarebbe di 300 euro.
Per far fare marcia indietro al governo, i giovani medici annunciano due giornate di sciopero, lunedì 16 e martedì 17 aprile. Data quest’ultima, in cui è in programma un sit-in davanti alla Camera, dalle 11 alle 13. A organizzare la protesta sono il Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e la Confederazione nazionale degli specializzandi (Federspecializzandi).
Per uno specializzando, si parla di 300 euro mensili in meno, se la tassazione venisse confermata. In Italia, ha spiegato all’ANSA il presidente del Sigm Walter Mazzucco sono circa 25 mila i giovani medici interessati da questa norma, e tantissimi sono gli ospedali universitari che “si reggono sul contributo dei medici in formazione”. Strutture che, nelle due giornate, rischiano seri disagi. “Chiediamo al Governo e a tutti i gruppi parlamentari – si legge nella nota – di intervenire a correggere tale disposizione in occasione del passaggio alla Camera, affinché tale norma non finisca per produrre effetti travolgenti sul futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Qui la nota congiunta delle due associazioni di giovani medici.
fonte  http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=10834

Fisco: Irpef su borse di studio, giovani medici in rivolta

(ANSA) – BOLOGNA, 13 APR – Due giornate di ‘sciopero’ dei giovani medici italiani e un sit-in davanti alla Camera, per protestare contro un emendamento del testo di conversione del decreto fiscale, che introdurrebbe l’Irpef sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, dottorandi, e corsisti in medicina generale. Ad invitare i colleghi a due giornate di astensione, lunedi’ e martedi’, da attivita’ assistenziali e di ricerca, sono il Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e la Confederazione nazionale degli specializzandi (Federspecializzandi), con una nota congiunta. Il ritrovo, martedi’, sara’ in piazza del Parlamento, dalle 11 alle 13. Per uno specializzando, si parla di 300 euro mensili in meno, se la tassazione venisse confermata. In Italia, ha spiegato all’ANSA il presidente del Sigm Walter Mazzucco sono circa 25 mila i giovani medici interessati da questa norma, e tantissimi sono gli ospedali universitari che ”si reggono sul contributo dei medici in formazione”. Strutture che, nelle due giornate, rischiano seri disagi. ”Chiediamo al Governo e a tutti i gruppi parlamentari – si legge nella nota – di intervenire a correggere tale disposizione in occasione del passaggio alla Camera, affinche’ tale norma non finisca per produrre effetti travolgenti sul futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.(ANSA).
http://www.unita.it/notizie-flash/fisco-irpef-su-borse-di-studio-giovani-medici-in-rivolta-1.401181

Dl fisco/Irpef sulle borse di studio, in rivolta i giovani medici

Roma, 13 apr. (TMNews) – Due giorni di protesta e un sit-in martedì 17 davanti alla Camera: i giovani medici sono sul piede di guerra contro un emendamento del testo di conversione del decreto fiscale che introdurrebbe una tassazione Irpef al 20 per cento sulle loro borse di studio. “Non vogliamo credere – si legge sul portale giovani medici – che un governo, che si è presentato dicendo ‘quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese’ voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che con sempre con più fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa”. Per questo, il Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e la Confederazione nazionale degli specializzandi (Federspecializzandi), invitano i colleghi specializzandi, dottorandi, borsisti e assegnisti ad astenersi da ogni attività lavorativa assistenziale e di ricerca a partire dal 16 aprile e a partecipare al sit-in di protesta martedì 17, dalle 11 alle 13, a piazza del Parlamento a Roma.

MANIFESTAZIONE DI TUTTI GLI SPECIALIZZANDI MEDICI – LUNEDI’ 16 APRILE ORE 10.00 A MILANO IN PIAZZA CAVOUR!!!

MANIFESTAZIONE DI TUTTI GLI

SPECIALIZZANDI MEDICI  DI MILANO!!!

LUNEDI’ 16 APRILE ORE 10.00

A MILANO IN PIAZZA CAVOUR!!!

Non vogliamo credere che un Governo, che si presentato dicendo “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che sempre pia fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.), in accordo con la Confederazione Nazionale dei Medici Specializzandi(FederSpecializzandi), al fine di esprimere la più totale disapprovazione nei confronti dell’emendamento che, nell’ambito del disegno di legge “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, introdurrebbe latassazione IRPEF sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, i dottorandi, e i corsisti in medicina generale.
Comunicato stampa congiunto GIOVANI MEDICI (S.I.G.M.) Federspecializzandi 
Invitano pubblicamente i colleghi appartenenti alla suddette categorie all’astensione dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 Aprile 2012 ed alla partecipazione alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate.
Inoltre, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani è stata indetta per martedi 17 Aprile 2012 una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Tra le ultime news apprendiamo dalla segreteria particolare del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, sollecitata dal nostro Segretariato, che il MIUR avrebbe direttamente investito il proprio ufficio legislativo al fine di esprimere parere di netta contrarietà al testo approvato dal Senato.
L’invito ai colleghi è, in ogni caso, quello di non dimenticare la responsabilità sociale e la dignità della nostra professione che ci impongono, tra l’altro, di comunicare per tempo la nostra astensione ai servizi di riferimento al fine di non danneggiare cittadinanza e pazienti nella pur sacrosanta difesa dei nostri diritti. Pertanto, invitiamo tutti i colleghi a concentrare le loro attenzioni sulle manifestazioni in programma il 16 (astensione ed assemblee organizzative) e 17 aprile (astensione e sit in davanti la Camera dei Deputati), evitando di disperdere le energie in altre iniziative non coordinate a livello nazionale.
Il Consiglio Nazionale (S.I.G.M.)
Dipartimento Specializzandi (S.I.M.S.)

Borse di studio tagli da 300 euro al mese specializzandi

in rivolta in tutta Italia!!


E’  una vera e propria mega stangata quella che stanno preparando per gli specializzandi di medicina e chirurgia. Una legge già passata in senato (la minuscola iniziale è voluta) ridurrebbe le borse di studio dei medici in formazione, già tra le più basse d’Europa, di ulteriori 300 euro al mese, dopo il taglio già effettuato due mesi fa. Tutto questo fa infuriare i giovani medici che stanno organizzando proteste in tutta Italia per cercare di arginare questa estorsione legalizzata, considerando che sulla base del compenso dell’attuale borsa di studio, molti professionisti in formazione hanno acceso mutui e messo su famiglie che, nella maggior parte dei casi, stentano ad andare avanti con questa sola entrata. Alle porte c’è anche uno sciopero generale degli specializzandi che, con buona probabilità, bloccherebbe l’attività in gran parte degli ospedali universitari, che si reggono sulle spalle di medici sottopagati e sfruttati.
http://www.amanteaonline.it/borse-di-studio-tagli-da-300-euro-al-mese-specializzandi-in-rivolta-in-tutta-italia-797629.html

Giovani italiani, oltre 27mila all’anno fuggono all’estero. Destinazione: Germania e Gran Bretagna

di Sergio Nava
Uno spaccato inedito -per certi versi sorprendente – della nuova emigrazione professionale italiana: le nuove statistiche Aire (Anagrafe Italiani Residenti Estero) sui 20-40enni in uscita dall’Italia nel 2011 certificano il sorpasso delle regioni del Nord Italia su quelle del Sud, almeno per quanto riguarda le “forze fresche” che emigrano. La crisi sembra dunque incentivare soprattutto la fuga dei giovani settentrionali, residenti nelle zone più produttive. Un segnale allarmante.
La ricerca è stata diffusa dalla trasmissione “Giovani Talenti” di Radio 24: lo scorso anno sono state Lombardia e Veneto le regioni dalle quali sono emigrati più 20-40enni: 4.768 lombardi, 2.568 veneti. Solo al terzo posto la Sicilia (2.418 espatri), seconda nel 2010 e primatista nel decennio 2000-2010, seguita da Lazio (2.236) e Piemonte (2.197). Sesta la Campania (1.909), poi l’Emilia-Romagna (1.770), la Puglia (1.476), la Toscana (1.408) e la Calabria (1.181).
Il totale dei 20-40enni espatriati nel corso dell’anno solare è stato invece pari a 27.616, in leggera crescita rispetto al 2010, quando il dato toccò quota 27.246. È anche corretto precisare come si tratti di statistiche ufficiali, redatte sulla base di chi effettivamente si iscrive all’Aire (un obbligo di legge, dopo un anno all’estero). Ufficiosamente però, è noto come almeno un giovane su due mantenga la residenza in Italia, pur vivendo all’estero (soprattutto tra coloro che sono rimasti all’interno dell’UE), per evitare lungaggini burocratiche. I dati Aire sono quindi utili soprattutto per decifrare il fenomeno a livello di campione, tenendo presente che -ufficiosamente- potrebbero venire quantomeno raddoppiati: potremmo quindi stimare, più realisticamente, un flusso in uscita dall’Italia pari a circa 60mila 20-40enni nel 2011, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti.
A livello statistico. Emigrano più i giovani uomini rispetto alle giovani donne: 15.569 contro 12.047, anche se nella fascia 20-30 anni lo scarto e’ minimo, e tende ad accentuarsi nella fascia 30-40 anni (9298 uomini, contro 6753 donne). Le ventenni appaiono molto più mobili della generazione che le ha precedute. Tra le destinazioni dell’espatrio “under 40″ si conferma in cima agli approdi l’Europa (18.347 giovani emigrati in altri Paesi del Continente), ed è in netta ascesa l’emigrazione verso l’America Meridionale (4201), che stacca nettamente quella verso l’America Centro-settentrionale (2653). Per Paesi, domina la classifica degli espatri dei 20-40enni la Germania (3549 emigrati), seguita dalla Gran Bretagna (3366) e dalla Svizzera (3118). Quinti gli Stati Uniti (1821), seguiti dall’Argentina (1817). Anche il Brasile, con 1461 espatri, si conferma una destinazione interessante. Tiene -nonostante la crisi- la Spagna (quinta tra le destinazioni europee, dopo la Francia): nella “top five” dei Paesi extraeuropei figurano Australia e Canada, nonostante le difficoltà per ottenere un visto di residenza permanente.
La comunità dei 20-40enni rappresenta una fetta importante sul totale degli espatriati dall’Italia, che nel 2011 ammontava -ufficialmente- a 60.635 unità: le classi più giovani e produttive rappresentano infatti il 45,54% del totale. Circa uno su quattro (il 26,47%) ha tra i 30 e i 40 anni. Una perdita netta per il sistema-Paese. La statistica Aire offre infine uno spaccato globale sul mondo dei nostri connazionali all’estero, aggiornato al 31 dicembre 2011: ben 4.208.977. Quasi quanto l’Emilia-Romagna. Se fossero una regione, sarebbero -per numero di abitanti- l’ottava regione della Penisola.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-02/giovani-italiani-estero-fuga-190016.shtml?uuid=AbawF6HF&fromSearch

sabato 14 aprile 2012

LETTERA APERTA DEI GIOVANI MEDICI ITALIANI ALL’ITALIA IN CRISI


pubblichiamo la “LETTERA APERTA DEI GIOVANI MEDICI ITALIANI ALL’ITALIA IN CRISI” (scarica la lettera) inviata all’attenzione di

Presidente della Repubblica
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidente del Senato
Presidente della Camera
Ministro della Salute
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Il Segretariato Italiano Giovani Medici, credendo che le richiamate parole di affetto e stima, rivolte ai giovani dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel momento di maggior difficoltà del Paese, fossero la puntuale descrizione della terapia d’urto da attuare per curare la nostra Italia, non può credere né accettare che chi è chiamato al Governo del Paese voglia lasciarsi sfuggire il proprio capitale più prezioso.
I giovani rappresentano il futuro. Un Paese che non investe e non tutela i suoi giovani, ma li lascia andare via è un Paese destinato ad estinguersi.


I Giovani Medici Italiani
Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM)

venerdì 13 aprile 2012

CONTRO LA TASSAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO GIORNATE DI PROTESTA DEI GIOVANI MEDICI IL 16 E 17 APRILE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONGIUNTA GIOVANI MEDICI (SIGM) E FEDERSPECIALIZZANDI

Non vogliamo credere che un Governo, che si presentato dicendo “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che sempre pia fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.), in accordo con la Confederazione Nazionale dei Medici Specializzandi(FederSpecializzandi), al fine di esprimere la più totale disapprovazione nei confronti dell’emendamento che, nell’ambito del disegno di legge “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, introdurrebbe latassazione IRPEF sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, i dottorandi, e i corsisti in medicina generale.
Comunicato stampa congiunto GIOVANI MEDICI (S.I.G.M.) Federspecializzandi 
Invitano pubblicamente i colleghi appartenenti alla suddette categorie all’astensione dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 Aprile 2012 ed alla partecipazione alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate.
Inoltre, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani è stata indetta per martedi 17 Aprile 2012 una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Tra le ultime news apprendiamo dalla segreteria particolare del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, sollecitata dal nostro Segretariato, che il MIUR avrebbe direttamente investito il proprio ufficio legislativo al fine di esprimere parere di netta contrarietà al testo approvato dal Senato.
L’invito ai colleghi è, in ogni caso, quello di non dimenticare la responsabilità sociale e la dignità della nostra professione che ci impongono, tra l’altro, di comunicare per tempo la nostra astensione ai servizi di riferimento al fine di non danneggiare cittadinanza e pazienti nella pur sacrosanta difesa dei nostri diritti. Pertanto, invitiamo tutti i colleghi a concentrare le loro attenzioni sulle manifestazioni in programma il 16 (astensione ed assemblee organizzative) e 17 aprile (astensione e sit in davanti la Camera dei Deputati), evitando di disperdere le energie in altre iniziative non coordinate a livello nazionale.
Il Consiglio Nazionale (S.I.G.M.)
Dipartimento Specializzandi (S.I.M.S.)

Borse di studio tagli da 300 euro al mese specializzandi in rivolta in tutta Italia

E’  una vera e propria mega stangata quella che stanno preparando per gli specializzandi di medicina e chirurgia. Una legge già passata in senato (la minuscola iniziale è voluta) ridurrebbe le borse di studio dei medici in formazione, già tra le più basse d’Europa, di ulteriori 300 euro al mese, dopo il taglio già effettuato due mesi fa. Tutto questo fa infuriare i giovani medici che stanno organizzando proteste in tutta Italia per cercare di arginare questa estorsione legalizzata, considerando che sulla base del compenso dell’attuale borsa di studio, molti professionisti in formazione hanno acceso mutui e messo su famiglie che, nella maggior parte dei casi, stentano ad andare avanti con questa sola entrata. Alle porte c’è anche uno sciopero generale degli specializzandi che, con buona probabilità, bloccherebbe l’attività in gran parte degli ospedali universitari, che si reggono sulle spalle di medici sottopagati e sfruttati.
http://www.amanteaonline.it/borse-di-studio-tagli-da-300-euro-al-mese-specializzandi-in-rivolta-in-tutta-italia-797629.html

Un paese vecchio con pochi medici

Su quali gambe camminerà la sanità di domani? In uno scenario futuro di un’Italia dai capelli grigi, con un’esplosione di necessità per le cure croniche, il sistema sanitario potrebbe trovarsi impreparato. Già oggi, nel nostro paese abbiamo una carenza strutturale di almeno 5mila medici tra radiologi, anestesisti e personale dell’area d’emergenza (anche se i sindacati parlano di cifre ben più pesanti). Che, conti alla mano, significa che tra una decina di anni, mancherà un dottore su due.
E lo snellimento è stato ben fotografato dall’analisi della Ragioneria generale dello stato dove si legge che in un solo anno, dal 2009 al 2010, il nostro Sistema sanitario nazionale ha perso oltre 5.200 unità di personale, in gran parte medici e dirigenti non medici che perdono rispettivamente l’1,3 e l’1,7% delle forze lavoro.
Una fotografia che fa intravvedere i risultati di un’azione a tenaglia, da una parte del blocco delle assunzioni imposto alle regioni con i conti in rosso e, dall’altra, dalla riforma pensionistica: tant’è che oggi sono più i medici che escono dal mercato del lavoro che quelli che riescono a entrare, calcolando l’ingresso fin dall’università. Perché c’è un fatto che si sottolinea ancora poco. Superato il boom degli anni Settanta, quando le facoltà non avevano il numero chiuso e la percentuale di medici crebbe a dismisura, la situazione nel tempo si è capovolta. Quando andranno in pensione i laureati del decennio 1975-1985 (entro il 2020), la crisi si farà drammatica.
Ed è doveroso rilevare che questa inappropriatezza sul fabbisogno formativo non riguarda solo l’accesso alla professione medica, ma va estesa anche alle altre categoria della dirigenza sanitaria: veterinari, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi. A segnalare questa totale inadeguatezza, valga l’esempio dei biologi: a partire dall’anno accademico 2010-2011, ben 15 atenei sedi di scuole di specializzazioni non hanno prodotto bandi di ammissione per la categoria, che però ha l’obbligo del possesso del diploma di specializzazione quale requisito d’accesso ai pubblici concorsi del Ssn. A fronte di un fabbisogno stimato in almeno 700 accessi all’anno, il numero complessivo degli ingressi alle scuole si è ridotto del 50%. Tacendo del fatto che, al contrario degli specializzandi medici, per le altri professioni non è prevista remunerazione e di fatto, i giovani lavorano gratis per la nostra salute.
Oggi, la formazione del personale sanitario avviene senza tener conto dell’andamento della curva demografica che ci consegna un paese che invecchia e dove pertanto aumentano i reali bisogni assistenziali dei territori. Sicuramente, per il futuro è un segnale positivo quel 10% di posti in più nelle facoltà di medicina imposto dal decreto firmato a novembre dal ministro alla salute Renato Balduzzi, ma dobbiamo fare i conti con studenti che saranno medici specializzati non prima di una decina d’anni, ovvero proprio quando l’emergenza da “gobba previdenziale” avrà già prodotto i suoi danni.
Intanto un’altra categoria sanitaria fa sentire forte la sua voce: gli infermieri. Anche per loro, a fronte di un’esigenza esplosiva di queste professionalità, il numero degli accessi ai corsi universitari per le professioni sanitarie è stato ridotto dell’8%.
Di sicuro c’è un fatto, occorre intervenire subito. La sanità di domani rischia di diventare una brutta copia di quella che abbiamo oggi e il cambiamento deve partire dalle fondamenta, prevedendo una più democratica e appropriata regolamentazione degli ingressi per accedere alle professioni sanitarie: mediche e non, superando schemi interpretativi di un mondo del lavoro e dell’assistenza che hanno perso ogni attualità.
http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/134042/un_paese_vecchio_con_pochi_medici

giovedì 12 aprile 2012

Contro la tassazione delle borse di studio giornate di protesta dei Giovani Medici il 16 e 17 Aprile

Contro la tassazione delle borse di studio giornate di protesta dei Giovani Medici il 16 e 17 Aprile.
il S.I.G.M. invita pubblicamente i tutti colleghi ad astenersi dalle attività lavorative nei giorni del 16 e 17 Aprile p.v. ed a partecipare alle assemblee permanenti che verranno organizzate nelle varie sedi universitarie in modo da dare un segnale forte, nel tempo utile, alla discussione parlamentare.
leggi tutto su WWW.GIOVANEMEDICO.IT

venerdì 6 aprile 2012

GIOVANI MEDICI NELL’ITALIA E NELL’EUROPA DELLA CRISI: II CONFERENZA NAZIONALE S.I.G.M. – (Roma, 20-21 Aprile 2012)

Cosa significa essere giovane medico nell’Italia e nell’Europa della crisi? Si sente spesso asserire che ai giovani Italiani si prospetti inesorabilmente un futuro non roseo. La questione vera è che, al di là di ogni previsione, il futuro va costruito nel presente a partire dal contesto culturale di riferimento.
info e programma su www.giovanemedico.it
1Il S.I.G.M. prosegue, pertanto, nell’opera di sensibilizzazione delle Istituzioni, ma soprattutto della categoria dei giovani medici, nella convinzione che il cambiamento della Professione e dell’assistenza socio-sanitaria non possa che partire dal diretto coinvolgimento dei giovani in un progetto di rinnovamento culturale che trovi ispirazione e fondamento nell’affermazione dell’etica, della responsabilità sociale della professione e della cultura di sistema.
La II Conferenza Nazionale dei Giovani Medici (SIGM) si propone di essere momento di sintesi delle migliori aspirazioni delle nuove classi mediche: la strutturazione in Capitoli (Professione, Assistenza ed Associazione) vuole essere specchio fedele di un mondo in evoluzione, ricco di potenzialità.
Venerdi 20 Aprile presso la Sala Conferenze della Fondazione ENPAM, sita in Via Torino 38, e sabato 21 Aprile presso l’ Aula A1 – Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sita in Viale Regina Elena, 287/A – Via Caserta 6 i Giovani Medici saranno protagonisti di una intensa due giorni di lavori congressuali in compagnia dei maggiori esperti del settore e dei rappresentanti delle Istituzioni che sovrintendono alla formazione medica (scarica programma in allegato).

domenica 1 aprile 2012

Come sarà la Medicina del Futuro?

Come sarà la Medicina del Futuro? Potremo trascendere davvero i limiti fisici e psico- relazionali e terapeutici tra medico e paziente? E tra farmaco e sua somministrazione o tra diagnostica ed utenza potranno esserci nuove modalità di esecuzione dei protocolli terapeutici magari con scambio preciso in tempi istantanei di trasmissione di parametri vitali la cui rapida acquisizione a volte può fare la differenza nel salvare la nostra ed altrui vita?
L’argomento è talmente importante e socialmente rilevante che l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS ha coniato il termine “Telemedicina” cioè *erogazione di servizi sanitari quando la distanza è un fattore critico e per cui è necessario da parte degli operatori adoperare tecnologie informatiche e telecomunicative al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi e al trattamento preventivo delle malattie e per garantire  flussi di informazioni continue agli erogatori di prestazioni sanitarie supportando ricerca e valutazione della terapie e cure necessarie*.
Telemedicina quindi non intesa come nuova disciplina medica ma come nuova modalità di fare ciò da sempre espresso in termini di assistenza e di cura al cittadino_ paziente Poiché la telemedicina implica l’erogazione di una prestazione sanitaria siamo in presenza di un sistema che pone al proprio centro il paziente ed il suo stato di salute e contiene la presenza ed il coinvolgimento di operatori sanitari ai quali, con diversa attribuzione, viene demandata la gestione dell’erogazione delle stesse prestazioni. Tutto questo sarebbe irrealizzabile senza tecnologie moderne di comunicazione_ trasmissione di informazioni corrette, sicure e di qualità. La telemedicina oggi comprende una vastissima area di applicazioni e ad usufruirne possono essere diverse branche mediche dalla cardiologia alla pneumologia dall’ortopedia all’ostetricia in comunione con neurologia, oncologia, radiologia. I soggetti sanitari coinvolti in futuro saranno diverse  figure sanitarie come la guardia medica, il pronto soccorso le ambulanze ed ambulatori con le case di cura; anche aziende e centri sportivi, navi, scuole, istituti carcerari oltre che singoli pazienti potranno usufruire di tale complesso sistema. La telemedicina nasce quindi come servizio sociale di assistenza domiciliare permettendo colloqui tra specialisti distanti, stimolandone condivisione delle competenze e protocolli diagnostico-terapeutici, fornendo dell’intero sistema assistenziale la gestione infrastrutturale di dati clinici aggiornati in  tempo reale. Verranno in tal modo raggiunti obiettivi come la razionalizzazione economica nell’ impiego di risorse specialistiche e conseguente estensione territoriale delle competenze specialistiche con opportunità di formazione continua di personale medico generico e infermieristico .Un risparmio di risorse economiche in genere a carico paziente di non poco conto. La telemedicina in un futuro prossimo porterà ad una ottimizzazione delle informazioni _dati gestiti a livello applicativo finalizzata alla costituzione di banche dati centralizzate per studi epidemiologici e statistici. La maggiore uniformità del trattamento medico veicolato da un capillare. efficace supporto applicativo per la gestione di protocolli omogenei e condivisi condurrà ad una tracciabilità e monitoraggio degli eventi relativi al paziente con aumento di efficacia dei sistemi di analisi e validazione dei protocolli di trattamento utilizzati a livello locale, regionale, nazionale; miglioramento continuo del servizio offerto e supporto alla pianificazione e controllo degli investimenti effettuati e riduzione del numero dei trasferimenti di pazienti cui necessiti una consulenza identificando quei casi che richiedano cure chirurgiche o che presentino lesioni progressive e una riduzione dei rischi legati al trasporto di pazienti.
Ma una considerazione a parte la merita una innovazione tecnologica assoluta costituita dal  primo “Chip” in grado di inoculare farmaci a distanza sperimentato con successo su soggetti umani al MIT da due professori dell’istituto Robert Langer e Michael Cima. Il chip contiene capsule di farmaci impiantato nel paziente e  in grado di rilasciare sostanze medicali nei modi e nei tempi prescritti. I due medici già avevano annunciato una sperimentazione di questo tipo ma l’effettivo test risale solo al 2011 quando a sette donne tra i sessantacinque-settanta anni sono stati impiantati chips per il rilascio graduale di una medicina per combattere l’osteoporosi per circa quattro mesi. Gli sperimentatori hanno rilevato che gli impianti si sono rivelati affidabili ed alcuni pazienti hanno persino dimenticato la percezione di averli Il chip_farmaco_selettivo_iniettivo rappresenterà una innovazione utile in primis per trattamenti di condizioni croniche con necessità di terapie iniettive circadiane dove la adesione e il rispetto del trattamento è molto importante in molti regimi farmacologici a volte assai  difficile da fare accettare ai pazienti non inclini alle terapie iniettive appunto e gli sperimentatori come il Prof. Cima vedono nel nuovo chip una risoluzione completa nell’automatismo dei trattamenti valutando che i vantaggi dell’innovazione saranno enormi e favoriranno l’ingresso di una nuova era. Il collega Langer ci dice che con l’utilizzo dei chips in telemedicina si potranno controllare a distanza somministrazioni farmaceutiche veicolandole secondo un ritmo regolare, inoculando inoltre diverse sostanze terapeutiche con maggiore esattezza di dosaggio rispetto alle iniezioni in modalità standard .Rischi per la sicurezza? Come ogni trasmissione dati sarà necessario proteggere in modo efficace e sicuro il sistema da remoto per eventuali malfunzionamenti o da azioni di “intruders” che potrebbero procurare sospensioni anomale dei trattamenti e possibili inoculazioni non volute di farmaci. La Telemedicina quindi come ogni nuova scoperta_innovazione andrà quindi sempre e con costanza evolutiva e nella ricerca medica, approfondita ponderata, studiata, migliorata, protetta.
Dott.FKT Francesco Alessandro Squillino
http://www.scienze-naturali.it/ricerca-scienza/la-telemedicina

giovedì 29 marzo 2012

Sì alle offerte ma con attenzione

Dentisti low cost. Sono un problema? Lo abbiamo chiesto al presidente dell’ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Milano
 
Dott Rossi, seconde lei gli ultrasconti in odontoiatria sono destinati a continuare?
Certamente sì. Penso che sia una tendenza impossibile da contenere, è inutile essere più realisti del re. D’altronde, anche il legislatore sembra voler favorire il libero mercato, abolendo le tariffe minime anche nelle prestazioni sanitarie. Noi non le abbiamo da tempo e forse anche per questo siamo fra i servizi più interessati dalla “scontististica”, anche se ultimamente mi sembra di vedere molti altri professionisti tentare questa strada: ginecologi, cardiologi e oculisti in special modo. Mi verrebbe quasi da dire “purtroppo”.
C’è qualcosa che la preoccupa in questa “moda”, se così si può dire?
Sì certo, come ordine siamo molto preoccupati soprattutto dal fatto che alla prestazione medica fornita sia sempre associato un elevato livello qualitativo e deontologico. Purtroppo se la direzione del mercato è questa non possiamo opporci, quanto piuttosto stare molto attenti e vigilare sul lavoro degli associati. Non si parla di sconti per una cena galante, ma della salute delle persone, e questo, più che il guadagno, deve rimanere al centro del lavoro di categoria.
Quali sono i rischi che si corrono scegliendo medici trovati sul web?
Il primo è di sicuro il fatto che la qualità della prestazione “low cost” rischia di essere inferiore a quella del medico di fiducia. Questi studi cercano di contrarre i tempi per risparmiare, non prestando la dovuta attenzione al paziente. Eppure il rapporto tra medico e paziente è fondamentale nella cura.
Il secondo problema invece?
Riguarda il tipo di operazioni sanitarie che si trovano in rete. Se si tratta di controlli o check up, non si corrono grossi rischi. Il paziente può decidere dopo la prima visita se ritiene la diagnosi del medico affidabile oppure no e agire di conseguenza. Il problema sono i “pacchetti” prestabiliti di prestazioni, come ad esempio la devitalizzazione di un dente, una pulizia e altro. In questo caso il paziente sceglie delle operazioni magari inutili per lui, indotto dall’offerta, senza avere modo di decidere se siano adeguate.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/si-alle-offerte-ma-con-attenzione/2177345/12

E il medico ora fa come Groupon

Il logo di Groupon (Credits: LaPresse)
Il logo di Groupon (Credits: LaPresse)
di Thomas Mackinson
Dopo avere sparato a zero su Groupon e processato i camici bianchi che lo usano l’Ordine dei medici s’è messo in testa di fare il proprio gruppo d’acquisto a coupon. La notizia arriva da Bologna, dove il presidente Giancarlo Pizza ha deposto le armi legali contro i discount della medicina per usare le stesse del nemico.
Entro due mesi sarà accessibile un portale ad hoc dove i singoli medici potranno promuovere prestazioni scontate. «La differenza è che le inserzioni saranno rigorosamente controllate dall’Ordine per garantire qualità delle prestazioni, correttezza e trasparenza. Il nome dei medici non sarà affiancato a un marchio terzo e i cittadini per iscriversi al servizio non pagheranno nulla».
La sbiancatura dei denti avrà comunque prezzi competitivi ma zero rischi. «Inizialmente gestiremo noi il sito e se funzionerà lo affideremo successivamente a un service esterno pagato dagli iscritti che vorranno usufruirne». Per ora i medici bolognesi si sono mostrati interessati ma cauti, una cinquantina quelli che hanno manifestato interesse.
Ma da Bologna a Roma il passo è breve. Il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi apprende da Panorama Economy la notizia e promuove l’iniziativa integralmente: «Mi sembra un’idea molto interessante e non escludo che, fatte le opportune verifiche, la si possa adottare a livello nazionale, previo passaggio in consiglio».
E certo che piace, perché ormai gli ordini hanno poche speranze di imporre tariffe o limitare la pubblicità dei camici bianchi. «L’intendimento del governo» si rammarica Rossi «va nella direzione di liberalizzare i servizi e noi che siamo ordini dello Stato non possiamo che adeguarci. Ma questo non significa che siamo costretti a una resa incondizionata al Far West delle prestazioni al ribasso e senza controllo. Al rigore del passato e alla libertà totale deve esserci un’alternativa».
Che a questo punto potrebbe essere proprio quella indicata dall’Ordine di Bologna di creare e gestire direttamente strumenti di promozione per i medici in un ambiente protetto che escluda chi fa il furbo o propone prestazioni a tariffe così stracciate da essere difficilmente compatibili con un servizio di qualità.
«La differenza è che oggi come Ordine noi facciamo controlli ex post su servizi, tariffe e pubblicità. Quando ne troviamo una che non convince approfondiamo ed eventualmente prendiamo le iniziative del caso. L’idea di un portale col bollino della categoria permetterebbe invece una selezione alla fonte delle proposte a garanzia dei cittadini».
Perché nella querelle con Groupon, per quanto le pronunce delle authority confortino la libertà di impresa del professionista, secondo l’Ordine ci sono dei temi di tutela pubblica ancora da risolvere. «Resta il tema fondamentale e delicatissimo delle prestazioni precostituite a pacchetto. Come fa il paziente a sapere a quale accertamento deve sottoporsi senza una visita medica?».
In realtà Rossi ha già percorso un pezzo di questa strada inserendo sul sito dell’Ordine un’area per la medicina complementare. «In questo spazio abbiamo creato elenchi  che non hanno valore di legge ma accreditano chi li usa su requisiti deontologici e professionali che spesso in questo ambito sono una spina nel fianco».
Se Bologna e Milano sembrano andare in una direzione di concorrenza dichiarata a Groupon, molto prudente è l’Ordine Nazionale. Il presidente Amedeo Bianco ritiene l’iniziativa «anomala rispetto ai compiti dell’istituzione».
«L’Ordine non può avere scopi promozionali ma deve continuare nella sua prima attività che è regolatoria e di accertamento e certificazione della trasparenza e della veridicità delle proposte dei medici, dei requisiti dei singoli professionisti e così via».
Il problema resta. E anche Bianco lo ha chiarissimo in mente: «Nella rincorsa alle tariffe promozionali manca trasparenza. Se un medico propone una radiografia al torace a 35 euro deve spiegare come copre i costi: i 150 mila euro del macchinario e quelli conseguenti alla prestazione, la copertura assicurativa, il personale, i materiali, le tasse. Insomma la promozione standardizzata e costante non sta in piedi dal punto di vista economico, presuppone un trade-off continuo e in giro – infatti – si trova di tutto».
Poi resta il problema di chi (e perché) dice di no a un medico inserzionista la cui esclusione dalla piattaforma medica potrebbe finire direttamente all’Antitrust. «Vediamo cosa esce fuori da questo esperimento di Bologna, poi ci ragioniamo».
Il gruppo d’acquisto professionale piace anche ad altri ordini. «Ho visto il presidente dell’Ordine degli ingegneri a cena e gli ho esposto il progetto. Plaude all’iniziativa e non esclude di seguirla a beneficio degli iscritti» spiega Pizza.
Per sapere come finirà tocca aspettare, ma il fatto che gli ordini siano costretti a prendere le armi al nemico rafforza la posizione di Groupon e degli altri operatori. «Chi ci dava contro fa la stessa cosa, forse non siamo così terribili» dice il ceo Boris Hageney. «Siamo piacevolmente colpiti: replicare il nostro modello significa avvalorare il nostro servizio e riconoscere la validità dello strumento per i professionisti ».
E l’occasione è buona per sottolineare che si tratta di un caso tutto italiano. «Negli altri 45 Paesi non abbiamo avuto difficoltà: gli ordini stessi collaborano con noi per migliorare l’offerta e garantire un buon servizio. Nessuno dei medici richiamati dall’Ordine è stato sanzionato. Queste false accuse non fanno altro che spaventare partner che si sentono minacciati» conclude Hageney.
http://blog.panorama.it/economia/2012/03/29/e-il-medico-ora-fa-come-groupon/

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose

Vorrei condividere con voi un testo di Albert Einstein che mi ha inviato una collega e mi ha fatto riflettere sugli attuali avvenimenti e sull’onda di pessimismo di alcuni italiani.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi …supera se stesso senza essere “Superato”.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi delle’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa,
che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Albert Einstein

Diario di Bordo di un medico italiano in Francia- aggiornamento capitolo formazione

Vorrei pubblicizzare il “BLOG UN MEDICO ITALIANO IN FRANCIA” , ….!!
E’ un vero e proprio un Diario di Bordo di un medico italiano in Francia.
Potete trovare consigli e informazioni utili per la francia…
Il sito e’ il seguente: http://www.medicoinfrancia.blogspot.com
a questo link la seconda parte del capitolo formazione aggiornato!!!
Sotto trovate un anticipazione di alcune informazioni

Medicina e Formazione in Francia 3

Ciao a tutti, qui in Linguadoca oggi c’è un sole meraviglioso, sembra che la primavera stia davvero arrivando.
E’ bellissimo la mattina quando arrivo al parcheggio del personale dell’ospedale (il mio CHU sta su una collinetta dominante tutta la città) sentire l’odore del boschetto intorno e il cinguettio degli uccelli, peccato che dopo poco secondi sono già al lavoro :( .
Torniamo alla descrizione delle varie possibilità offerte da quello che sembra essere il primo sistema sanitario al mondo per qualità e solidarietà delle cure (classifica WHO. L’Italia è seconda ma solo per solidarietà delle cure).
Penso abbiate ben compreso che in Francia ci sia una “medicopenia” stravolgente, destinata a durare fino al 2020 apparentemente.
Le università francesi d’accordo col rispettivo sistema sanitario mettono a disposizione per gli specializzandi stranieri uno status definito F.F.I. (faisant fonction intern = facente funzioni specializzando) retribuito a 1300 euro fisse al mese, che incrementano necessariamente con le guardie, pagate come quelle degli altri specializzandi.
Gli FFI in realtà sono trattati come dei veri e propri specializzandi francesi, una volta integrati nel reparto, e senza  ombra di dubbio gli stranieri intracomunitari vengono corteggiati a continuare a lavorare ed eventualmente a restare.
Ovviamente è bene che comprendiate che sono dei posti, come d’altro canto tutti gli altri status esistenti, che rientrano nel capitolo di spesa dell’amministrazione sanitaria e del reparto, quindi da CHU a CHU e da reparto a reparto cambia la disponibilità.
Normalmente l’FFI è destinato a coloro che non hanno ancora il “diplome”, cioè la laurea e vi ricordo che qui in Francia, come ho già spiegato, il titolo di medico lo si acquisisce alla fine della specializzazione con un’unica tesi.
Teoricamente quindi a coloro che vengono dagli altri paesi europei o extra, ma già in possesso della laurea in medicina e chirurgia riconosciuta in “transalpinolandia”, hanno diritto non più al posto di FFI, bensì a quello di Attaché (assistente del reparto), con remunerazione fissa di 2100 euro e guardie pagate a 240 euro nell’infrasettimanale e sabato e domenica intorno alle 450 (parlo di cifre lorde, ma cmq ottime no?).
Purtroppo questo non è sempre vero. Infatti non sempre per coloro che dispongono già di una laurea in medicina, già riconosciuta a livello europeo e Francia quindi, viene proposto sin da subito l’Attachè.
Questo infatti dipende tanto dalla disponibilità economica del reparto e soprattutto dalla volontà del primario (che in Francia è quasi più importante del direttore generale!).
Da un lato questo è ottimo perchè chi arriva in questo sistema e non conosce le metodiche di lavoro, la lingua e le procedure e si trova ad iniziare con un FFI è abbastanza protetto. Potrà imparare e lavorare come uno specializzando francese qualsiasi, con un carico di responsabilità ridotto.
Vi ricordo che se fate uno stage in Francia, durante la vostra specializzazione italiana (avete 18 mesi da poter fare fuori dalla vostra struttura originaria se il consiglio della vostra scuola ve lo consente), della durata superiore a 6 mesi almeno e vi hanno accordato un posto da FFI potrete guadagnare 1300 in Francia (senza contare le guardie) e 1800 in Italia. Ovviamente l’Italia non deve essere a conoscenza della vostra rendita nell’Esagono altrimenti sono cazzi!!! Definitemi pure fomentatore di popolo e verso la frode, ma sicuramente non sono un falso e cmq a voi la scelta ;) .
In ogni caso ricordatevi una cosa, non badate troppo ai soldi se avrete il coraggio di lasciare l’Italia per un periodo, se non a quelli necessari per vivere, pensate alla vostra formazione!!! Io ho cominciato self-sponsored abitando in uno degli internat dell’ospedale (esperienza fighissima), poi le altre cose sono venute da sole.
Quando un primario nota che arrivate alle 8 insieme a lui ed andate via alle 20 o oltre, mentre alle 18:30 gli specializzandi sono già belli che andati via e che partecipate agli staff multidisciplinari, interagite, proponete, preparate lezioni e le fate voi stessi, insomma che vi lanciate come ho fatto io, non può non proporvi di restare! Hanno bisogno di gente di carattere ed apprezzano gli italiani più degli altri stranieri e poi… per i maschietti a cui piacciono le francesi (io non sono fra questi) col nostro accento italiano in francese, si fanno davvero tante, ma tante “vittime” ;) (certo… pensate un attimo al fatto che non c’è il bidet però! bleah! :D )
Gli specializzandi francesi ragionano nel mio caso così: medicina, radiologia= privato= soldi, tantissimi soldi.
Nessuno vi impedisce di guadagnare all’infinito sin da subito, c’è carenza anche nel privato qui, ma a dipende tanto dalle vostre scelte e da quello che volete nella vostra vita. Gli stipendi ospedalieri non sono male qui anche se si lavora di più che in Italia (da noi 6h al giorno, qui il turno è 8/18:30).
Spero di essere stato utile. La prossima volta credo di poter cominciare a chiudere il capitolo Medicina e Formazione in Francia.