domenica 22 gennaio 2012

Rossi: «Pronti a collaborare con la Regione ma diciamo no ai costi standard per le cure»

Era a capo del sindacato Snami che ha lottato contro la riforma sanitaria dellaRegione Lombardia. Ora è stato eletto presidente dell`Ordine dei medici diMilano e, con l`inizio dell`anno nuovo, ha appena preso il posto di Ugo Garbarmi. E così, in una veste nuova, Roberto Rossi, proseguirà la battaglia contro ilPirellone e contro il nuovo metodo di assistenza ai malati sub acuti.«Questo sì – dice lui – ma non lo farà più con il piglio del sindacalista, ora ho cambiato cappello. Il mio è un no deontologico». Rossi si oppone ai costi standard studiati dall`assessore alla Sanità Luciano Bresciani e fissati per ogni patologia. E contesta le cure all`esterno degli Ospedali per i malati cronici. Cure che faranno risparmiare parecchi soldi, mache, secondo il neo presidente dei camici bianchi, «rischiano di portare a livelli più bassi la qualità della sanità lombarda». Lo scenario per la Regione sarebbe stato ben diverso se a vincere le elezioni non fosse stata la lista di «Riscatto medico» ma quella di «Arte medica», tra icui candidati c`era Luca Giuseppe Merlino, vice del direttore generale della Sanità lombarda Carlo Lucchina. In quel caso la linea tra Ordine e Regione sarebbe stata più simile. Ma tant`è. La battaglia dei medici prosegue e forse si inasprirà, dando filo da torcere al Pirellone. «Non importa-ribadiscel`assessore Luciano Bresciani – Noi proseguiamo per la nostra strada, chi c`è, c`è». Ebbene, se l`Ordine di Milano aveva già risposto in modo gelido Alla riforma (consolo 50 medici accreditati per 13mila malati cronici), di sicuro non mobiliterà le ciurme ora. Mettendo a rischio, o almeno rallentando, l`effettivo decollo dei nuovi metodi. Se non ci sono i medici, nulla si può fare. Ma Bresciani è fiducioso e le truppe arruolate finora sono sufficienti per cominciare la sperimentazione. In proporzione, la riforma ha avuto più successo nelle altre province rispetto a Milano: 40 i medici accreditati a Lecco, 80 quelli dell`Ordine di Como che si sono messi in gioco con la sperimentazione. A Milano e dintorni invece il flop è destinato a replicarsi, almeno per un po`. e il nostro timore ha più volte spiegato Rossi – è che per rientrare nelle spese si arrivi a somministrare farmaci meno costosi rinunciando alla qualità». Come presidente dell`Ordine, c`è da giurarci, il suo spirito da sindacalista si farà sentire ancora. «Voglio precisare – spiega Rossi- che il rapporto con la Regione sarà di collaborazione. Certamente ci siamo sempre caratterizzati per dire ciò che pensiamo, ma sempre in un`ottica costruttiva». Tra le priorità del neopresidente c`è «la necessità di promuovere una maggior tutela del medico da un punto di vista legale». E si cercherà di risolvere il problema dell`emergenza dei medici pagati? euro lordi all`ora: «Vogliamo creare una classe di medici che non accetti più di lavorare a certe condizioni». Infatti, anche per questo motivo, la squadra che affiancherà Rossi nel suo mandato è composta principalmente da giovani: il consigliere più anziano ha 67 anni, il più giovane trenta.
IL GIORNALE MILANO

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