giovedì 29 marzo 2012

Sì alle offerte ma con attenzione

Dentisti low cost. Sono un problema? Lo abbiamo chiesto al presidente dell’ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Milano
 
Dott Rossi, seconde lei gli ultrasconti in odontoiatria sono destinati a continuare?
Certamente sì. Penso che sia una tendenza impossibile da contenere, è inutile essere più realisti del re. D’altronde, anche il legislatore sembra voler favorire il libero mercato, abolendo le tariffe minime anche nelle prestazioni sanitarie. Noi non le abbiamo da tempo e forse anche per questo siamo fra i servizi più interessati dalla “scontististica”, anche se ultimamente mi sembra di vedere molti altri professionisti tentare questa strada: ginecologi, cardiologi e oculisti in special modo. Mi verrebbe quasi da dire “purtroppo”.
C’è qualcosa che la preoccupa in questa “moda”, se così si può dire?
Sì certo, come ordine siamo molto preoccupati soprattutto dal fatto che alla prestazione medica fornita sia sempre associato un elevato livello qualitativo e deontologico. Purtroppo se la direzione del mercato è questa non possiamo opporci, quanto piuttosto stare molto attenti e vigilare sul lavoro degli associati. Non si parla di sconti per una cena galante, ma della salute delle persone, e questo, più che il guadagno, deve rimanere al centro del lavoro di categoria.
Quali sono i rischi che si corrono scegliendo medici trovati sul web?
Il primo è di sicuro il fatto che la qualità della prestazione “low cost” rischia di essere inferiore a quella del medico di fiducia. Questi studi cercano di contrarre i tempi per risparmiare, non prestando la dovuta attenzione al paziente. Eppure il rapporto tra medico e paziente è fondamentale nella cura.
Il secondo problema invece?
Riguarda il tipo di operazioni sanitarie che si trovano in rete. Se si tratta di controlli o check up, non si corrono grossi rischi. Il paziente può decidere dopo la prima visita se ritiene la diagnosi del medico affidabile oppure no e agire di conseguenza. Il problema sono i “pacchetti” prestabiliti di prestazioni, come ad esempio la devitalizzazione di un dente, una pulizia e altro. In questo caso il paziente sceglie delle operazioni magari inutili per lui, indotto dall’offerta, senza avere modo di decidere se siano adeguate.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/si-alle-offerte-ma-con-attenzione/2177345/12

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